In data 07/04/2022 anche Aiab Veneto ha partecipato all’evento “Veneto biologico. Persone, modelli e politiche per un’agricoltura sostenibile” organizzato da Regione del Veneto e Università Cà Foscari.

Nell’azzeccata location del Museo M9 – Museo multimediale del ‘900 a Mestre (VE) si sono susseguiti gli interventi di assessori, funzionari regionali, rappresentanti del Progetto di Sviluppo Rurale Veneto, professori universitari e imprenditori agricoli.

In un ottica di crescita e sviluppo del comparto biologico, a noi di Aiab Veneto fa piacere che sia la Regione sia l’Università mostrino un rinnovato interesse per l’agricoltura biologica, settore che consideriamo chiave per la transizione ecologica a causa delle sue vaste implicazioni ambientali, economiche e sociali!

I relatori si sono in particolar modo soffermati sulla bassa % di SAU BIO nel Veneto rispetto alla media nazionale (6% in Veneto vs 16,6% sul totale di SAU Nazionale). Nell’intervento di Giorgio Trentin (Direzione Agroalimentare, Regione del Veneto) ci si è dunque chiesto se l’agricoltura Veneta sia pronta a impegnarsi nell’obiettivo proposto nella strategia “From Farm To Fork” di raggiungere il 25% di SAU BIO in Europa entro il 2030. In questo processo è chiaro il ruolo dei fondi PSR dedicati al biologico, che come ha mostrato Franco Contarin (Direzione ADG FEASR Bonifica e Irrigazione) sembrano essere la principale “spinta dall’alto” a motivare gli agricoltori alla conversione.

Interessanti gli interventi di Christine Mauracher e Vladi Finotto, professori presso Università Cà Foscari di Venezia, che hanno presentato i risultati di una ricerca sui modelli di business delle imprese del biologico. Da questo studio emerge in particolare la grande variabilità delle aziende biologiche venete, dalle cooperative agricole a piccole aziende familiari fino a grandi aziende cerealicole, orticole e zootecniche ad alta tecnologia. Da questa complessità, concludono i relatori, si possono però trovare dei modelli di sviluppo da cui trarre degli spunti per migliorare il settore puntando su: 1) il sistema della competenze 2) la comunicazione del biologico 3) l’informazione dei consumatori per la consapevolezza 4) la valutazione dei canali distributivi innovativi e digitali.

Infine, in questo dialogo non è mancata la voce degli imprenditori agricoli, che hanno portato sul palco le loro esperienze tanto diversificate quanto accomunate dalla scelta del biologico come metodo di coltivazione e di imprenditoria. Abbiamo ascoltato Elia Antoniazzi dell’Az. Agr. Biologica “La Rindola”, che attraverso la multifunzionalità dei servizi riesce a mantenere in piedi un’azienda di 8 Ha a conduzione familiare; Sara Menin dell’Azienda “L’insalata nell’orto” che ci ha presentato le difficoltà di una azienda orticola ad alta tecnologia a mostrarsi veramente “biologica” al consumatore; Giacomo Antonini dell’azienda biologica “Luovo dalle Dolomiti” che attraverso la cornice della montagna veneta riesce a comunicare il benessere dei propri animali e la sostenibilità dei suoi prodotti. A concludere gli interventi è stato Ivo Nardi di Perlage Winery, che da patriarca del biologico veneto ha presentato le sue speranze e la sua visione sulla ricerca e sugli sviluppi futuri dell’agricoltura biologica.

Concludendo…

AIAB VENETO accoglie positivamente che il PSR Veneto torni a riproporre un intervento per ampliare la platea di imprese bio ed estendere ulteriormente le superfici coltivate con pratiche biologiche.

A tal proposito sarà necessario comunicare con efficacia alle aziende agricole questa opportunità: stiamo lavorando per organizzare degli incontri informativi in cui verranno trattati argomenti fondamentali per decidere con consapevolezza ed intraprendere la conversione dei terreni, a prescindere dal contributo.