Sono state approvate dal Europarlamento le nuove norme Ue sulla produzione e commercializzazione dei prodotti da agricoltura biologica, applicabili dal 2021. Il regolamento prevede :
– controlli annuali antifrode per tutti gli operatori della filiera del bio (non solo agricoltori), con le ispezioni che diventano a cadenza biennale per chi risulta in regola per tre anni consecutivi;
– i piccoli produttori potranno aggregarsi per ottenere una certificazione bio di gruppo, riducendo così i costi;
– la certificazione bio per prodotti coltivati su bancali di serra è bloccata fino al 2030;
– Si continuano ad usare sementi convenzionali fino al 2035;
– le aziende miste (biologiche e convenzionali) continuano ad essere autorizzate;
– i prodotti biologici importati da Paesi terzi devono rispettare gli standard europei, anche se numerose sono le deroghe a questo principio;
– I prodotti bio che accidentalmente vengono contaminati da agrofarmaci non autorizzati nel settore, potranno continuare ad avere la certificazione;
– I Paesi che hanno un meccanismo di decertificazione automatico potranno mantenerlo, ma non impedire la commercializzazione nel proprio mercato di prodotti di altri Paesi europei o terzi che si comportano diversamente.
Gli eurodeputati italiani hanno votato contro tale regolamento e con tale scelta sono d’accordo i rappresentanti delle maggiori associazioni italiane.
Secondo il presidente di AIAB federale Vincenzo Vizioli “Il nuovo Regolamento è un’occasione persa per sostenere il settore e mantenerlo al passo con le attese dei consumatori che sono stati il vero e unico motore della crescita. In ogni caso noi siamo pronti ad affrontare la sfida. Ci auguriamo che i consumatori continuino a informarsi e a fare le scelte giuste. Come del resto è stato fino a ora. E’ infatti solo grazie a loro che il biologico ha assunto il grande valore che ha oggi”.